sabato 22 ottobre 2011

Un minuto virtuale per una vita reale


Forse non ci avete mai pensato ma sapete quante cose accadono su internet in un solo minuto? Qualche settimana fa su alcuni quotidiani è stata riportata una statistica che dà l’idea di quanto tempo si investe su internet & dintorni.
Alcuni dati su tutti: in un solo minuto, in tutto il mondo vengono inviate 168 milioni di mail, inseriti 600 nuovi video su Youtube, i server di Google rispondono a quasi 700 mila interrogazioni e tali sono anche gli aggiornamenti di stato su Facebook, con 510 mila commenti postati sulle bacheche del social network più famoso del pianeta. E ancora, in un solo minuto nascono 60 nuovi blog e vengono scritti 1500 nuovi post.
Gli articoli che ne hanno parlato non hanno specificato quanto questi dati siano veritieri. In ogni caso fanno riflettere molto.

Buona parte del nostro tempo oggi è occupato dal web. Siamo costantemente connessi con il mondo, viviamo quasi tutto in tempo reale.
E’ un bene? E’ un male? Dipende; di certo possiamo dire che è un dato di fatto. Anche sui numeri che ho riportato all’inizio si può dire tutto e il contrario di tutto.
I profeti di sventure – e tra questi diversi adulti – diranno che oggi i ragazzi non comunicano più, che non hanno relazioni autentiche, che vivono in un mondo virtuale e quindi falso. Mi sembra eccessivo.
I più ottimisti arriveranno a dire, come è successo recentemente, che stare sui social network migliora addirittura la capacità di avere relazioni reali. Anche questo mi sembra un tantino esagerato.
In medio stat virtus, scriveva Aristotele, che mi piace tradurre in questo modo: in mezzo va trovato il giusto equilibrio tra le due posizioni opposte.
E allora proviamo a trovare questo giusto equilibrio: ciò che ci rende felici non è stare o meno su internet, ma entrare in relazione con qualcuno, meglio se in carne ed ossa. Inviamo mail, stiamo su Facebook, creiamo profili e aggiorniamo il nostro blog o la nostra bacheca perché sappiamo che qualcuno se ne accorgerà e ci gratificherà in qualche modo, fosse anche con il “mi piace” di Facebook. Altrimenti non lo faremmo e ci cercheremmo altre strade per manifestare la nostra natura di animali sociali, per citare ancora il grande filosofo greco.

Insomma, che la gente faccia tutte quelle cose su internet, in un solo minuto, non mi sembra un problema. Anche perché la giornata è fatta di molti altri minuti, che potremo impiegare in relazioni vere, a tu per tu, faccia a faccia.
Magari proprio grazie alla “preparazione” fatta attraverso il web… 

Articolo pubblicato sul blog della rivista Familiaria

4 commenti:

  1. Ci sarà una continuazione per questo articolo, spero.
    Scrivi tanto e non dici niente...=)

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  2. No, nessuna continuazione. Mi sembra già abbastanza chiaro: cos'altro c'è da dire?

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  3. concordo con te ma spesso in giro vedo ragazzi che si rifugiano in internet perchè robabilmente non hanno sviluppato la capacità di relazionarsi con gli altri, faccia a faccia. E' difficile sostenere uno sguardo, soprattutto quando sei timido o introverso. Internet non ti scava dentro, almeno non subito

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  4. Credo che internet non ti scavi dentro neanche dopo.
    Ai tanti ragazzi che si rifugiano su internet perchè non sanno relazionarsi, possiamo sempre offrire la possibilità di gustare la bellezza di una relazione vera. Forse è poco - poco il tempo, poca la confidenza - ma rispetto al niente che hanno sperimentato sinora forse è tanto.

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