domenica 19 dicembre 2010

Tu per me sei importante

Individualisti, egoisti, tristi, opportunisti… Davvero si è così impoverito il cuore dell’uomo? Sono questi gli aggettivi che meglio si addicono alle nuove generazioni?

La mia esperienza di educatore mi porta a rispondere di no. O meglio, è vero che il mondo oggi spinge prepotentemente verso un individualismo che porta le persone - giovani e adulti – a richiudersi in sé stesse. Ma nulla potrà mai spegnere il desiderio, presente nel cuore di ogni uomo, di amare e di essere amati.

I ragazzi oggi lo dimostrano. Non è vero che non sanno comunicare: è solo cambiato il modo in cui lo fanno. Non è vero che sono incapaci di rapporti profondi: semmai si aspettano che noi per primi lo dimostriamo loro. Non è vero che non sanno fare amicizia per colpa di Facebook.

Siamo noi adulti che abbiamo perso la speranza nel futuro e nelle nuove generazioni che questo futuro rappresentano. E i ragazzi, che se ne accorgono, reagiscono chiudendosi. Ma un uomo è fatto per la relazione, per il dialogo, per l’amore. Siamo animali sociali, diceva Aristotele.

Il segreto sta allora nella capacità di saper parlare al loro cuore e di toccarne le corde giuste.

E’ facile accendere il cuore – e gli occhi, che del cuore sono la spia – di un adolescente. Per farlo c’è bisogno che egli colga una idea semplice ma ricca come non mai: “Tu per me sei importante”.

Tu per me sei importante, per questo ti sono amico, senza chiederti nulla in cambio. E’ la legge dell’amore, che vale anche per i ragazzi. Dove sta scritto che un quindicenne non è capace di amare disinteressatamente una persona della sua stessa età? Chi pensa questo non conosce il cuore - e il mondo - dei quindicenni…

Tu per me sei importante, per questo voglio darti il meglio. Questo dovrebbe dire, senza bisogno di parole, ogni educatore.

Tu per me sei importante, per questo ti sono grato. E la gratitudine è la porta della gioia e dell’amore. Un esempio? Il volontariato.

Sembra contraddittorio che, in un mondo in cui le nuove generazioni vengono descritte come apatiche e disinteressate, sia aumentato incredibilmente il numero di ragazze e ragazzi che si spendono generosamente a servizio di bambini, anziani, malati.
Perché lo fanno?
Forse perché nel darsi agli altri ciascuno di noi sperimenta quel sentirsi importante, utile, amato che è la chiave di volta della felicità; e che è la molla perché nasca e si sviluppi il desiderio di ricambiare questo amore agli altri.

Questo i ragazzi lo sanno capire. Il segreto? Parlare al loro cuore: funziona sempre!


Pubblicato sul numero di Novembre/Dicembre 2010 di Familiaria


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