venerdì 11 febbraio 2011

Con Facebook sei sempre in vetrina

Lettere a un teenager/2

- E' successo, ok. Ma chiediti il perchè.
- Chieditelo tu... lo sai benissimo...
- La colpa non è per forza SOLO degli altri
- In questo caso la colpa non è mia...
- Non puoi esserne sicura
- Lo sono e come...
- Come no..
- Pensa ciò che vuoi... non mi interessa...
- Naturalmente

E’ un dialogo reale. Sono le parole di due ragazzi che si sono appena lasciati. Per una incomprensione, forse, questo non lo so. Posso solo immaginarlo. Ma so che si sono lasciati.
L’ho scoperto ieri per caso, quando su Facebook ho letto che lui, che è uno dei miei amici della grande rete, era tornato single. Questo mi aveva spinto ad andare sul suo profilo e cercare di capire che cosa fosse successo, dato che sapevo che stava con una ragazza da tanto tempo.

E sempre dal suo profilo su Facebook ho intuito che probabilmente ha passato una delle giornate più malinconiche della sua vita.
Ma so che non ha perso la speranza di rimettersi con lei. Anche questo lo ha scritto sulla sua pagina di Facebook: Non ho davvero rinunciato. Ma tu non ti fidi di me.
Un messaggio rivolto a lei, ma letto da tutti i suoi amici

Ho sempre pensato che se vuoi sapere qualcosa su una persona, basta che la cerchi su Facebook: nove volte su dieci funziona. Sì, perché di tutto quello che si può dire sul social network più famoso del mondo, c’è una cosa che, da sempre, mi mette paura: la sua capacità di farci svendere il tesoro più prezioso che abbiamo dentro, la nostra intimità.

E’ una idea che ho realizzato pienamente il giorno in cui un amico mi disse:
- e quindi domenica non farai più quella gita?
- e tu come fai a saperlo?, gli chiesi.
- l'ho letto su Facebook…
Da allora ho capito di avere a che fare con uno strumento capace di svuotarmi della mia intimità e di metterla a disposizione di tutti.
Non ho lasciato Facebook, però. Ho solo deciso di guardarmi bene dall'occhio di questo Grande fratello virtuale che mette sulla pubblica piazza le vicende personali dei suoi utenti.
Sì, perché ci sono cose di noi che possono e devono conoscere solo le persone che se lo meritano, le persone che amiamo e che ci amano: i sentimenti più nobili, i pensieri più profondi, gli episodi più toccanti - nel bene e bel male - della nostra vita, gli amori, le passioni.
E’ il tesoro che ciascuno di noi si porta dentro e che è disposto a svelare solo a pochi privilegiati: l'amico del cuore, la sua ragazza, suo padre, sua madre. Non a tutti.

Pensaci un momento. Probabilmente tu usi Facebook.
E magari lì i tuoi amici sono centinaia. Bene.
Ma a quanti di loro, se li avessi davanti a te, diresti che ti sei appena lasciato con la tua ragazza? Forse a uno o due.
E a quanti racconteresti quello che vi siete detti? Forse a nessuno.
Perché sono fatti tuoi.
Appunto.

Articolo pubblicato sulla versione online della rivista Familiaria