venerdì 16 settembre 2011

Caro Vasco, questa volta c’è chi dice no

Eh già… Io sono ancora qua… Parola di Vasco Rossi!
Così cantavi qualche mese fa, come a voler gridare al mondo che, nonostante tutto, nonostante i tuoi imminenti sessant’anni, non avevi nessuna intenzione di metterti da parte.
In realtà, devo confessarti che a me qualche dubbio era venuto. Diciamocelo francamente, il testo è proprio scarso: niente a che vedere con Alba chiara, Un senso, Liberi liberi, Il mondo che vorrei…

Insomma, una delusione. Ma soprattutto ho pensato con un po’ di preoccupazione – sai, sono un tuo fan da sempre – che per te si stava avvicinando la fine della tua lunga e fantastica carriera. Era come se gridassi al mondo la tua paura di uscire di scena, da una scena che ti vede protagonista incontrastato del rock italiano da più di trent’anni!
Era come se dicessi ai tuoi fan: guardate che io ci sono ancora, sono ancora vivo, pensando però tra te e te, con un po’ di preoccupazione, nonostante i miei acciacchi, la mia età, i miei problemi…

Poi è arrivata la prima doccia fredda: “Alla fine di questo tour, dopo trent’anni di carriera, dichiaro felicemente conclusa la mia straordinaria attività di rockstar”.
Delusione!
Ma non finiva qui, perché poi i TG hanno cominciato a raccontarci del tuo misterioso male che, per settimane, ti ha tenuto – e ti tiene ancora - in clinica.
Delusione e paura!
E infine, sono iniziati i tuoi deliri su Facebook.

A questo punto, però, dopo la delusione e la paura, ho cominciato a pensare alle parole di una delle tue canzoni che mi piace di più, quella che fa così: c’è chi dice no, c’è chi dice no, io non ci sono…

Eh già, Caro Vasco, questa volta io dico “no” e non ci sono proprio!
Cioè, non è che non sappiamo come la pensi su droghe, alcool, regole, libertà.. Ma sai, sentircelo dire in una canzone è diverso. Forse è più leggero, perché al testo si sovrappone la musica, l’adrenalina, la rabbia che ci trasmetti e magari non ci soffermiamo troppo sulle parole.
Ma senza la musica, senza l’adrenalina, senza la rabbia, allora sì che leggendo quello che dici viene voglia di svegliarsi e dire: io non ci sono. Io, davanti ai tuoi deliri dico “no”: non ci sono!

Parli tranquillamente degli antidepressivi come fossero caramelle, facendoci credere che tutto sommato si vive bene anche così…
Ci dici che non è mai morto nessuno a causa di uso o abuso di marija…
Oppure che se avessi un cancro non ti faresti curare e te ne andresti ai Caraibi…
Ripeti – anche tu, nel gregge – che bisogna tassare i beni della Chiesa…
Attacchi i tuoi colleghi, qualcuno in particolare, credendoti dio in terra…

Che delusione, Vasco!
Più deluso dal vederti dietro uno schermo a scrivere frasette che dal non vederti più in giro a riempire gli stadi. Tristezza.

Basta col delirio da rockstar in pensione.
Coraggio, dai! Ripensaci! Torna a cantare. Torna a farci sognare.
Almeno quello lo sai fare benissimo.

Articolo pubblicato sul blog della rivista Familiaria

4 commenti:

  1. Caro Save apprezzo molto il tuo Blog e lo seguo spesso ma non sono d'accordo con la tua analisi.

    E' vero che Vasco non è un modello educativo per i giovani ma è anche vero che è un eroe. E' uno che non ha mai avuto occasione di parlare con qualcuno che lo convincesse su determinati argomenti (alcuni di quelli che citi tu). Ma è uno che ha sempre vissuto controcorrente, fuori dal coro. I suoi testi sono molto veri (anche se spesso "drammaticamente" veri) perchè così è la vita. E' uno che ha gridato il male di vivere perchè lo ha vissuto sulla sua pelle. Per questo è un grande, perchè non è come tanti che cantano cose solo perchè le "indagini di mercato" dicono loro di citarle oppure che fanno leva sul "lato oscuro" della gente. Vasco il "lato oscuro" lo ha toccato con mano e per questo i suoi testi fanno tremare i polsi.

    Mi spiace vederlo soffrire, ma negli ultimi tempi ne ho rivalutato molto la figura e la capacità artistica. Se è vero, come ci raccontano, che dal 2000 patisce la depressione...è un mito per tutto quello che in questi anni ha continuato a fare. Si è tenuto in piedi contro tutto e contro tutti...e se leggi il testo della sua ultima canzone ("sto finendo anche la pazienza che ho con me...", "ho perso la fede in Te...") in cui parla con Dio ti rendi conto che anche in quest'uomo c'è il mistero di una profonda religiosità. A parte gli errori che può avere fatto io mi inchino di fronte a quello che è il mistero della vita di un uomo così.

    Se ha smesso di cantare è forse arrivato per i suoi fans di pensare a quello che ha prodotto e a chi è colui che lo ha prodotto.

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  2. Caro Anonimo, il fatto che mi chiami Save mi lascia intendere che tu mi conosca... E' già partito dentro di me il toto-anonimo ;-)

    Di Vasco Rossi apprezzo le stesse cose che apprezzi tu, l'anticonformismo, la capacità pazzesca di comunicare le emozioni a chi lo ascolta, la grinta che mette sul palco, l'intelligenza nel leggere e cantare in maniera inimitabile il male di vivere di tanti giovani e non solo...
    Pensa che una volta ho quasi litigato con una persona, la quale si è offesa perchè ho detto (scherzosamente, ma fino a un certo punto) che per me Vasco Rossi è la reincarnazione di Nietzsche, dato che dice le stesse cose in maniera però decisamente più comprensibile e vicina. Per lui non era ammissibile paragonare il grande filosofo con il piccolo rocker...

    Guarda che quando scrivo "sono un tuo fan da sempre", dico la verità, mica è retorica.

    Però mi sento di essere un fan critico del Blasco. Sì, i suoi testi sono molto veri, perchè così è la vita, probabilmente anche la sua vita. Ma non basta cantare la vita così com'è, se vogliamo cambiarla in meglio.
    E poi proprio perchè sono un suo fan mi intristisce questo suo monologo a volte delirante che da un po' di tempo riempie la sua pagina di Facebook.

    Hai ragione quando scrivi che forse arrivato per i suoi fans il momento di pensare a quello che ha prodotto e a chi è colui che lo ha prodotto.

    Rimango col dubbio che questo nuovo modo di comunicare con i suoi fans li aiuti ad avere di lui il ricordo artistico che merita...

    E rimango anche col dubbio di chi tu sia...

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  3. Carissimo Saverio, volevo solo esprime la mia opinione su Vasco. Io non sono un suo fan. Mi piacciono le sue canzoni, non tutte, e non mi sono considerato mai un suo discepolo...per me non è un maestro di vita. Ho stima di lui però. Lo stimo perchè dice ciò che pensa. In un paese che non si pone domande e non cerca risposte, in un paese in cui domina il "pensiero unico", trovo molto importante il fatto che un artista si esponga in modo così netto e così chiaro su tematiche molto importanti: la vita, la sofferenza, la droga, i rapporti Stato-Chiesa, etc...Ovviamente ci dividiamo tra chi è con lui o contro di lui; ma il dato più importante non è questo. A mio avviso, il fatto stesso che qualcuno ne parli, che qualcuno stimoli il dibattito è fondamentale. Vasco ha espresso la sua opinione. cosa c'è di male? perchè non si può fare in Italia? perchè bisogna chiedergli soltanto di tacere e affermare che lui debba solo scrivere canzoni?

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  4. Davide, il mio intervento è evidentemente ironico, anche perché nelle canzoni Vasco dice le stesse cose.
    Anche se ti confermo che Vasco mi piace di più quando canta che quando pontifica su Facebook...
    Su quello che scrivi: il punto non è impedire o meno a Vasco Rossi di parlare. Non c'è questo rischio in Italia, che è un paese libero. E proprio perché libero ognuno si sente in dovere dire quello che vuole. Quindi anche dissentire da quello che dice Vasco Rossi.
    Ho sempre pensato che il Blasco ha una capacità incredibile di parlare ai giovani. Le sue parole pesano come un macigno, nel bene e nel male. Per questo non può permettersi di dire la prima cosa che gli passa per la testa. Ma chiedergli questo forse è troppo...

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